Nel liquido amniotico, i suoni emessi dalla mamma mentre parla o canta, e quelli prodotti dal suo corpo, come il battito cardiaco o il respiro, prima ancora di essere ascoltati con l'orecchio, vengono percepiti dal bambino, attraverso la pelle come massaggio.
Pare infatti che l'ascolto di suoni simili a quelli uditi nel grembo materno, come la voce dei genitori o altre melodie particolari, calmerebbe il battito cardiaco dei bambini, regolarizzando la respirazione e favorendo un sonno tranquillo. Il suono ha un effetto rassicurante anche da adulti, permette di gestire situazioni di insicurezza, aiuta a superare le attese, la diffidenza verso gli estranei, oltre ad essere comunemente utilizzato per rilassarsi, scaricare lo stress e rigenerare la mente.
Sin dai primi anni di vita sembriamo essere naturalmente inclini al linguaggio musicale.
Nei primissimi mesi, il dialogo mamma-bambino è fatto principalmente di gesti ed espressioni facciali accompagnati da intonazioni e vocalizzi dei suoni, il bambino stesso inizia a lanciare oggetti, coordinando il gesto motorio e l'intensità della voce.
Un ambiente familiare stimolante dal punto di vista musicale, dove i genitori propongono ai figli attività ludiche basate sull' ascolto di filastrocche e brani musicali, coinvolgendoli a partecipare cantando e battendo le mani, rafforza sia i processi cognitivi, con effetti positivi sulla memoria e l'apprendimento, sia i legami affettivi del gruppo familiare, stimolando la comunicazione e la socializzazione.
Del resto, anche da un punto di vista antropologico la musica è considerata il linguaggio non-verbale utilizzato da sempre per il suo effetto di potente "collante sociale" e per i numerosi benefici sulla salute mentale e fisica di grandi e piccoli, oggi inoltre ampiamente confermati dalla comunità medico-scientifica.
La musicoterapia trova infatti, ampia applicazione in ambito socio-terapeutico:
viene utilizzata durante il travaglio come analgesico e coadiuvante degli anti-dolorifici, per il suo potere rilassante che induce a visualizzare immagini positive, favorendo la dilatazione della cervice; nel trattamento di neonati prematuri e di bambini con deficit fisici, emotivi o cognitivi; ed infine, in contesti familiari, scolastici o sociali che presentano elevati livelli di criticità.
La musica agisce sul benessere sia fisico che psicologico, sin dalla gravidanza.
Ascoltare musica o cantare durante l'attesa, fa si che il bambino una volta nato riconosca le melodie ascoltate, traendo effetti rassicuranti dall'interazione con la voce materna.
Inoltre, familiarizzare con i suoni e gli oggetti che li producono, permette ai bambini di riconoscere nei suoni, non solo l'intensità, ma anche la provenienza (nozione spazio) e la durata (nozione tempo).
I bambini, si dalla tenerissima età iniziano ad identificarne la forma e il colore dei giocattoli che producono i suoni e sanno riconoscere il timbro di voce delle persone che conosce.
Dare un'educazione musicale ai bambini rappresenta un validissimo contributo per la loro crescita "globale": la musica promuove lo sviluppo del senso logico, attraverso l'acquisizione delle coordinate spazio temporali, e della coordinazione motoria, e favorisce il consolidarsi di nuovi rapporti sociali, che siano capaci di integrare ed arricchire l'esiguo numero di rapporti che caratterizza la famiglia nucleare odierna.
Team Educare Amando