Se già è considerato immaturo un bambino nato a termine fino ai tre/quattro mesi, pensiamo quanto lo sia un bambino nato prima.
Appena nati vengono sottoposti a manovre invasive mirate alla loro sopravvivenza ma eseguite con estrema cura e amore da parte di tutto il personale medico ed infermieristico.
Nell'incubatrice o nelle culle termiche subiscono stress visivi e uditivi notevoli che, nonostante siano limitati dal personale, sono comunque eccessivi per un neonato così piccolo; inoltre, anche le manovre dolorose ( prelievi, alimentazione tramite sondino) purtroppo stressano il neonato.
Molto importante e' il contatto fisico 'skin to skin' con la mamma o il papà denominata canguro terapia.
L'efficacia di questa terapia nei bimbi nati prematuri è stata provata da innumerevoli studi. Tutti, però, avevano sempre preso in considerazione il brevissimo periodo; per questo un gruppo di studiosi israeliani ha deciso di indagare gli effetti a lungo termine. I risultati della loro ricerca hanno svelato che effettivamente i benefici si protraggono negli anni.
La canguro-terapia consiste nel mettere il bebè nudo sul petto della mamma (o in alternativa del papà) a diretto contatto con la sua pelle calda. Il caldo "abbraccio" della mamma canguro offre una serie di indiscutibili vantaggi. Innanzitutto, facilita la regolazione della temperatura e del respiro del bambino, in secondo luogo ha effetti positivi sul piano psicologico e comportamentale: per esempio, il bebè piange meno e sta più sveglio quando è a contatto con la pelle dei genitori. Inoltre, favorisce l'allattamento al seno e lo sviluppo neurologico e cerebrale, senza dimenticare che aumenta la crescita e riduce il tempo di permanenza in terapia intensiva. Recentemente, un altro studio ha dimostrato che i neonati prematuri che hanno ricevuto la canguro-terapia presentano una maggiore resistenza al dolore.
Il ritorno a casa dovrà essere sostenuto da una persona specializzata. Si consiglia un affiancamento di tre/quattro mesi e anche oltre diminuendo lentamente le ore e facendo in modo che il piccolo abbia raggiunto una maturità e la mamma sia in grado di occuparsene serenamente.
Sarà necessario favorire sempre il contatto pelle a pelle e alimentarlo poco in quanto spesso l'apparato digerente risulta essere estremamente immaturo; il bambino tenderà a dormire molto e dovrà esser svegliato dolcemente per poterlo alimentare.
È preferibile il latte materno tirato e dato (se il bambino fa fatica a ciucciare) o su indicazione del pediatra latte formulato. Importante, inoltre, è la vicinanza con la mamma e un cospleeping notturno, in sicurezza, che aumenta la produzione di latte e previene il rischio di sids.
L'ambiente familiare dovrà assicurare tranquillità, limitazione delle visite dei parenti, ritmi meno serrati rispetto all'ospedale, riduzione dello spazio nella culla e protezione dalla luce intensa; consigliato l'uso della fascia, calore e contatto.
La prima cosa da fare sarà sempre ascoltare i reali bisogni del piccolo, attraverso cui la mamma inizierà a conoscere il suo bambino.
Team Educare Amando