Questa attività viene usata spesso nei nidi ma è possibile replicarla anche a casa in quanto semplice da organizzare e a costo zero.
Ideato dalla pedagogista inglese Elinor Goldschmied per i bambini che stanno intraprendendo il loro secondo anno di vita, stimola il loro naturale desiderio di esplorazione, movimento, allena la concentrazione e aiuta ad arricchire il linguaggio.
Per proporlo, servono soltanto alcune sacchette di stoffa, contenitori e oggetti di uso comune di diverso tipo, per esempio, nastri, tappi, bigodini, pigne ecc.
Il nome del gioco è piuttosto difficile – deriva dal greco eurisko e significa 'riuscire a scoprire' – ma è facile da organizzare e a basso costo perché basta avere a disposizione oggetti di recupero, come già detto precedentemente.
L'efficacia di questo gioco consiste nel favorire l'esplorazione spontanea del bimbo, cioè non guidata dall'adulto, di oggetti di uso comune, inoltre allena i sensi, la concentrazione e aiuta ad arricchire il linguaggio.
Da un punto di vista pedagogico, 'esplorare' le cose significa lasciare che il bambino possa, per esempio, toccarle, scuoterle, 'ciucciarle', dividerle in mucchietti o accatastarle a sua completa discrezione.
Nella fascia d'età 12-24 mesi, manipolare liberamente permette al bimbo di scoprire il mondo circostante, ed è un'esperienza estremamente gradevole che coinvolge anche sensi e movimento.
Di fatto, il gioco euristico asseconda proprio queste esigenze naturali del bimbo – esplorazione, scoperta e movimento, tra l'altro in costante miglioramento, aiutandolo ad allenare le sue abilità.
Inoltre, il gioco euristico stimola la concentrazione:
già i bimbi di circa 12 mesi sono molto attratti dagli oggetti e da tutte le azioni che possono compiere usandoli in modo 'creativi'.
Per questo, giocano assorti anche fino a 30 minuti.
Alla fine del gioco il bambino deve rimettere in ordine gli oggetti nelle sacchette: è, di fatti, vietato per la mamma mettere a posto gli oggetti.
Dovrà invece far sì che il bimbo li metta a posto nella sacchetta giusta.
Questa fase rinforza l'idea che rimettere in ordine faccia parte del gioco, essendo un' abitudine molto importante da acquisire.
Inoltre, riordinare il materiale nelle sacche aiuta anche il bimbo ad arricchire in modo naturale il suo vocabolario perché identifica, ovvero impara a riconoscere, ogni oggetto che prende e infila nella sacca.
Team Educare Amando