Consigli per Neo Mamme e Papà

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Comportamento del bambino 12-24 mesi

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Nel secondo anno di vita i bambini iniziano a prendere coscienza di sé e a dire no (e non solo) 

I mesi tra i 12 e i 24 rappresentano un periodo di passaggio fondamentale per il bambino e proprio in questi mesi si gettano le basi per ciò che questi sarà nella sua vita. 

Se fino al primo anno di vita i bambini sono di fatto dipendenti in tutto e per tutto dai genitori, nel secondo anno, in modo più o meno graduale, i piccoli prendono coscienza di sé e tutto il loro percorso è caratterizzato dal tentativo di capire fino a che punto sono distinti da mamma e papà e fino a che punto possono arrivare. 

Questa strada sfocia, alla fine, in quella fase della vita che viene definita terribili due , un momento in cui il bimbo pone una serie di NO a tutto quello che gli viene proposto e questo solo per dimostrare a se stesso la sua autonomia. È un periodo difficilissimo per i genitori. Anche per quei genitori convinti di aver cresciuto, fino a quel momento, bambini pacifici ed obbedienti.

Armatevi di santa pazienza siccome generalmente si tratta di una fase (inizia intorno ai 18 mesi) destinata a passare. Occorre essere fermi e determinati nei propri precetti senza farsi prendere dal panico ma, al contempo, permettendo al bambino di capire il suo limite.
In questo modo il piccino diventa autonomo, psicologicamente e fisicamente. Premiarlo per i successi, permettergli di sbagliare, lasciarlo libero di sperimentare sono azioni fondamentali per accrescere l'autostima e gettare le basi per bambini felici.

Inoltre, tra i 12 e i 24 mesi i bimbi sono estremamente egocentrici.
Se sono svegli pretendono che l'attenzione dei genitori sia catalizzata su di loro e per ottenerla sono disposti a ricorrere a qualsiasi espediente.
Anche in questo caso si tratta di una fase assolutamente normale e passeggera.
Se riuscite a gestirla con calma avrete come risultato un bambino indipendente che sa stare al suo posto.
Si tratta, però, di calibrare bene le risposte, in termini non tanto di parole quanto di atteggiamenti, che riuscirete a dare al bimbo: assecondate le sue richieste di attenzione facendogli capire, però, che mamma e papà hanno anche altre esigenze e altri impegni e hanno diritto, a volte, a del tempo per loro (banalmente, se il bambino vi interrompe continuamente a tavola con richieste di attenzione, spiegategli che state parlando e che gli darete retta quanto prima).

Spesso, invito i genitori a non lasciarsi prendere dall'insicurezza e dalla paura di sbagliare, di non far bene, di non accorgersi che qualcosa non vada.

Saranno soprattutto gli occhi dell'amore ad aiutarli a fare 'tutto giusto', senza bisogno di molte lezioni, e a garantire al bambino il meglio possibile anche e soprattutto sul piano dello sviluppo cognitivo, sociale e psicologico.

Team Educare Amando

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