Di Web2U su Lunedì, 11 Febbraio 2019
Categoria: Neonato

Capricci e pianto del neonato

I bambini neonati vengono portati addosso dalla mamma e questo è un forte strumento per la prevenzione del pianto soprattutto nei primi mesi di vita 

Molto importante sarebbe usare la pratica del "Wraping" con copertine speciali che consentono di avvolgere il piccolo quando non è in braccio.

Sappiamo che il pianto è un segnale forte di comunicazione che il neonato attiva durante la giornata per chiedere aiuto.

Spesso questo pianto si attenua nel momento in cui il piccolo viene accudito e vengono soddisfatti i suoi bisogni primari (essere alimentato, essere coccolato, essere curato se malato).

Altre volte invece, tantissime, il bambino non ha nulla di fisico, a volte il pianto diventa inconsolabile, soprattutto nelle ore serali e il picco massimo avviene intorno alla quinta ottava settimana di vita.

Il neonato non ha fame, non deve essere cambiato, ma non riesce a smettere di piangere. Spesso si sospettano le coliche ma in genere non sono responsabili.

La cosa importantissima, come spiegato nel video, è stare calmi e respirare.
Il respiro fa in modo che noi ci distraiamo dal pianto del bambino e stacchiamo un attimo da lui. In questo modo possiamo essere positivi e pronti ad accogliere il suo pianto disperato.

Il pianto del neonato è fondamentale per eliminare tensioni e stress da sovraccumulo di stimolazioni.

Molti psichiatri dell' età evolutiva considerano il pianto un'utile espressione del sentimento con valore terapeutico.

Il piccolo non andrebbe distratto con phon o manovre che lo distolgono

L'ascolto comprensivo dei piccoli che esprimono il bisogno di piangere, aiuta a rendere più saldo il legame adulto/bambino.

Il pianto dunque, non andrebbe mai ignorato ma elaborato con empatia e calore.

Se noi adulti piangessimo e qualcuno di dicesse di non farlo peggiorerebbe solo la situazione, perché abbiamo bisogno di eliminare…il pianto aiuta!!

Il piccolo va tenuto in braccio e accolto e non vanno fatte manovre troppo cruente, va calmato con suoni sibilanti, possibilmente dal genitore più calmo ed evitando di passarlo da due braccia ad altre..

Lo terremo dritto in braccio a noi o girato verso il mondo, ma contenendo le sue manine e i piedini, in genere il pianto nell'arco di 15/25 minuti tende a diminuire, il bambino avrà eliminato tutta la sua tensione e soprattutto si calmerà.
Importante è che sia consolato da chi lo ama e si prende cura di lui. Mai lasciare il bambino piangere da solo.

Quindi percorriamo questi passi:

  1. Passo – Abbassare le fonti di stress (stimoli visivi e sonori eccessivi)
  2. Passo – Stiamo calmi anche se difficile (dobbiamo lavorare su noi stessi, essendo adulti strutturati)
  3. Passo – Empatia con il bambino. Il piccolo ha un intelligenza empatica; Significa che il bambino capisce e sente il genitore se il genitore lo può capire.
  4. Passo – Agire sul bambino concretamente come spiegato.
  5. Passo – nel caso di pianti continui, difficili e ingestibili si possono mettere in atto tecniche innovative (pratiche da esperte) che possono andare a rimuovere la causa del pianto in età neonatale.

Queste tecniche vanno a risolvere la causa del pianto riequilibrando il rapporto mamma bambino, la'dove si sia interrotto (parto prematuro, distacco dalla mamma appena nato, difficoltà di comunicazione in gravidanza con il nascituro).

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