Perché è importante lo stato stato PsicoFisico del padre oltre che della mamma?
Quando comunemente si pensa alla gravidanza, al parto e alla famiglia, la prima immagine che arriva alla nostra mente è quella di una mamma insieme al suo bambino.
Il padre spesso compare in questa immagine, ma non occupa un posto importante e, anzi, il suo ruolo è considerato spesso quasi secondario.
In realtà, invece, anche i padri provano un'infinita serie di sensazioni ed emozioni legate alla gravidanza, alla nascita e all'avere un bambino.
Il modo in cui uomo e donna vivono la gravidanza sono completamente diversi, per la donna il processo di maternità inizia appena scopre di essere incinta, per l'uomo il processo di paternità inizia dopo la nascita del bambino. Quando la pancia ancora non si vede, l'uomo fa fatica a rendersi conto di quanto sta accadendo.
La difficoltà maggiore per un uomo è non sentire fisicamente il bambino come parte di sé e quindi per instaurare un primo legame ha bisogno del corpo della propria compagna, rendendo così subito la relazione padre-figlio a base triadica.
Nel secondo e nel terzo trimestre la gravidanza diventa visibile e l' ecografia permette al futuro papà di entrare in contatto "diretto" con il suo bambino. In questa fase di solito nei futuri papà scatta la "sindrome del nido" : diventano più premurosi, si preoccupano di creare un ambiente adatto all'arrivo del piccolo.
Dal punto di vista psicoanalitico, nell'uomo la gravidanza può far emergere vissuti emotivi forti: peculiare è la gelosia nei confronti del nascituro in quanto il padre può vivere il bambino come un rivale che cerca di sottrargli le attenzioni della moglie.
Inoltre, tra le principali fonti di preoccupazione maschile si può aggiungere anche il senso di responsabilità e di mantenimento economico della famiglia.
A fronte di questo universo di emozioni che investono il futuro padre si consiglia un'attiva partecipazione dello stesso ai corsi di preparazione al parto, sia perché impari qualcosa su ciò che sta accadendo, sia per la semplice condivisione dell'evento così da contrastare il sentimento di esclusione tipicamente sperimentato dall'uomo in quei mesi.
Inoltre, è necessario, durante questi momenti di preparazione, promuovere la circolazione di informazioni riguardanti la paternità, favorire la discussione circa i vissuti, i dubbi, le paure o perplessità che possono presentarsi o che si presenteranno, creando un dialogo con la propria compagna (fattore che rafforzerà il rapporto di coppia) in modo da diventare un vero e proprio sostegno per la futura mamma: cercherà di porgerle la mano in ogni situazione, sarà pronto a sostituirla nei momenti di necessità e, consapevole del suo ruolo, dovrà mantenere un temperamento calmo e rilassato con lo scopo di tranquillizzare la futura mamma su tutte le angosce ed ansie che l'assalgono.
Per questo motivo il papà dovrà essere preparato, dal punto di vista psicologico, su cosa troverà e come dover comportarsi nei confronti di sua moglie, soprattutto nei casi peggiori (come ad esempio la depressione post-partum), per sapere come aiutarla e come sostituirla quando ne avrà più bisogno.
Team Educare Amando